Vendi spesso i tuoi prodotti online attraverso piattaforme come Amazon o E-Bay? Come devi regolarti con la registrazione dei compensi e la fatturazione?
Se vendi beni fisici attraverso canali digitali la tua attività rientra nella categoria di e-commerce indiretto (che si differenzia da quello diretto proprio perchè l'oggetto delle transazioni non sono dei beni digitali).
Il trattamento fiscale di queste operazioni si differenzia a seconda del tipo di cliente (titolare di partita IVA o provato) e del luogo in cui questa transazione si considera avvenuta (in Italia, all'interno dell'Unione Europea oppure in altri Paesi).
Fatturazione per operazioni avvenute in Italia
In questo caso non è necessario emettere un documento che effettui la vendita come fattura, scontrino o ricevuta ma è necessario solo se al momento dell'acquisto viene richiesto esplicitamente dal cliente.
Il sito deve pertanto supportare l'opzione di fatturazione e la relativa transazione annotata nel registro dei corrispettivi.
Nel caso in cui il cliente cambi idea o per una qualche ragione restuisca quanto acquistato (caso che normalmente viene risolto con un abbuono e la creazione di una nota di credito) devi necessariamente fornire dei documenti che attestino l'acquisto e il successivo rimborso come i dati del cliente, il codice e il tipo di prodotto oggetto della transazione e il relativo prezzo e un'indicazione del reso.
Fatturazione per operazioni nei Paesi UE
Nel caso in cui venda beni all'interno dell'Unione Europea si possono applicare 2 casi:
la transazione si considera effettuata in Italia e l'aliquota applicata è quella italiana nel caso in cui i prodotti vengano trasportati e consegnati dal fonitore, il cliente sia un privato non titolare di partita IVA oppure le transazioni abbiano un valore inferiore alla soglia fissata dalle regole comunitarie.
deve essere applicata l'IVA nazionale nel caso in cui la soglia ammessa dall'Unione Europea venga superata e sia necessario nominare un rappresentate fiscale nei diversi Paesi in cui si opera.
Nello specifico, le soglie sono pari a:
- 35.000 euro per Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Estonia, Finlandia, Francia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Malta, Romania, Slovacchia e Spagna
- 100.000 euro per Germania e Lussemburgo
- 70.000 sterline per il Regno Unito
- 280.000 corone danesi per la Danimarca
- 310.000 corone svedesi per la Svezia
- 270.000 kuna per la Croazia
- 160.000 zloty per la Polonia
- 1.140.000 corone ceche per la Repubblica Ceca
In Leichtenstein non si applicano leggi sull'IVA, mentre per i rimanenti Paesi dell'Unione Europea che non sono nella lista non sono disponibili informazioni riguardo a questa soglia.
Fatturazione per operazioni internazionali
Queste operazioni vengono considerate non imponibili secondo l'articolo 8 della legge 633/1972 nel caso questi beni abbiano il relativo documento doganale e l'Ufficio delle Dogane abbia contrassegnato il documento che accompagna la merce.