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Intervista Freelancitudine

Intestazione per promozione evento Freelancitudine sul blog di Debitoor programma di fatturazione

Freelancitudine è un evento organizzato da Francesca Manicardi, Giulia Amoruso e Giulia Nicoletti, 3 freelance che hanno deciso di organizzare un workshop l'11 ottobre a Roma per parlare dell'universo dei freelance e condividere le esperienze, le sfide, i vantaggi e gli aspetti spinosi della professione.

Per prima cosa vorrei presentarvi le tre protagoniste di questa avventura.

Prima di parlare di Freelancitudine, volevo chiedervi di darci qualche informazione su di voi. Di cosa vi occupate? Qual è stato il vostro percorso professionale?

Foto organizzatrici Freelancitudine sul blog di Debitoor programma di fatturazione

Francesca:​ Sono Francesca Manicardi, interprete e traduttrice, docente di lingue, copywriter e mentore per aspiranti freelance.

Appena finita l’università ho lavorato per un paio di anni da dipendente ma quelle esperienze mi hanno fatto capire che la mia strada era un’altra. Così ho aperto partita iva nel 2014 e l’anno successivo è nato Punto F​, la mia attività da freelance.

Dai miei - tanti - errori e dalle mie - tante - paure ho capito che mancava qualcosa che unisse chi come me muoveva i primi passi da lavoratore autonomo, una guida, un supporto, una spinta, un abbraccio: così ho creato il ​Freelance Lab​, il primo percorso di mentoring in Italia per aspiranti freelance.

Giulia:​ Sono Giulia Nicoletti, mi occupo di comunicazione web & social. La letteratura è stata il mio primo grande amore, il web il secondo. Oggi siamo inseparabili.

Dopo aver sperimentato in prima persona diverse realtà lavorative, tra privati e aziende, ho deciso di occuparmi di web marketing e strategie di comunicazione come freelance.

Mi sono messa in proprio soltanto un anno fa, aprendo la partita iva e mettendo online il mio sito web https://www.giulianicoletti.it. Oggi aiuto professionisti, creativi e piccoli imprenditori a comunicare online la propria attività in modo autentico e collaboro con alcune agenzie per progetti di copywriting e digital marketing. È un lavoro che richiede tenacia, curiosità e passione, ma non lo cambierei per niente al mondo.

Juice:​ Sono Giulia Amoruso, detta Juice, character e graphic designer.

Mi sono diplomata nel 2012 alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, e dopo un breve periodo in agenzia ho deciso di cominciare la mia attività da freelance, dando vita a Juice for Breakfast - The Characters Factory​. Oggi, la Factory è diventata un vero studio: ​aiutiamo aziende, piccoli business e case editrici a raccontare storie, a promuovere servizi e a lanciare nuovi prodotti. Creiamo progetti completi di comunicazione visiva, storytelling e character design.

Passiamo a Freelancitudine…

Da dove nasce l’idea di Freelancitudine e che scopo serve?

Freelancitudine nasce dalla voglia di condividere ciò che abbiamo sperimentato sulla nostra pelle e sulle nostre ginocchia sbucciate. All’università ci viene insegnata la teoria dei mestieri che poi andremo ad esercitare, se saremo fortunati, ma nessuno ci spiega cosa ci aspetta “là fuori”. Noi vogliamo aiutare chi vuole aprire partita iva a capire i vari aspetti di un’attività da freelance, anche - e soprattutto - quelli ai quali ancora non hanno pensato.

Francesca Manicardi, Giulia Amoruso e Giulia Nicoletti intervistate per l'evento Freelancitudine sul blog di Debitoor programma di fatturazione

Come verrà strutturata la giornata di Freelancitudine?

Freelancitudine è un workshop: al mattino Giulia, Giulia e io parleremo di soldi, comunicazione e clienti, facendo fare esercizi ai partecipanti. Nel pomeriggio invece, ci presteremo a tutte le domande dei nostri marinai e racconteremo come è nato il nostro personal branding.

Quali sono i vantaggi di eventi come Freelancitudine?

Freelancitudine è una giornata di formazione dedicata agli aspiranti liberi professionisti o a chi ha aperto la partita iva da poco. Fatta da freelance per freelance. Questo dettaglio per noi è molto importante perché non vogliamo salire in cattedra a fare le esperte mondiali che se la tirano, vogliamo condividere il nostro sapere ma soprattutto le nostre esperienze.

Inoltre Freelancitudine è un workshop e in quanto tale, ha il vantaggio di offrire la possibilità ai partecipanti di mettersi in discussione, di sperimentare e mettere le mani in pasta.

Vogliamo che sia una giornata di confronti costruttivi, esercitazioni e scambio perché siamo tutti sulla stessa barca! Di base c’è la volontà di condividere le nostre esperienze affinché altri freelance non commettano i nostri stessi errori.

Locandina evento Freelancitudine sul blog di Debitoor programma di fatturazione

Ti è mai capitato di trovarti in una situazione difficile e essere stata tirata fuori da un/a collega?

Juice:​ Per i primi anni ho sempre lavorato da sola, ad un certo punto però mi sono ritrovata a gestire più clienti contemporaneamente: deadline che si accavallavano, giri infiniti di rework e il terrore di non farcela a consegnare un lavoro di qualità nei tempi prestabiliti.

Ad un certo punto ho capito di non potercela fare da sola, così ho deciso di cominciare a lavorare con due amici e colleghi per riuscire a gestire il flusso di lavoro in maniera più organizzata. Con Beatrice ho fondato Friday - The Web Factory, per gestire tutta la parte di web design, e poi c’è Stefano che lavora insieme a me su progetti di grafica e brand identity.

Ero da sola, in mare aperto e in mezzo ad una tempesta, con loro ho decisamente ritrovato la rotta e i momenti difficili sono diventati momenti di crescita, condivisione e creatività a più mani. 

Francesca: ​I primi tempi da freelance sono stati durissimi: mi sentivo sola, incompresa, fuori luogo e spesso non all’altezza. Mi sono ritrovata a gestire incarichi più grandi di me, la maggior parte delle volte non sapevo nemmeno cosa stavo facendo e ho commesso tanti errori.

Con il tempo ho capito quanto sia importante avere “una squadra” che faccia il tifo per te o anche solo che ti consigli. Da qualche tempo sono uscita dal mio guscio, ho cercato di fare rete e creare relazioni con colleghe traduttrici e freelance in generale, come Giulia e Giulia, con le quali confrontarmi e sfogarmi.

Essere freelance è una montagna russa continua e sapere di avere un porto sicuro nel quale rifugiarsi quando tutto intorno si scatena la tempesta è bellissimo e importantissimo. 

Giulia: ​Io sono la freelance novellina del trio: ho spento la mia ​prima candelina​ da libera professionista a inizio settembre. In questo primo anno ho capito che i momenti difficili capitano ma non è mai la fine del mondo come sembra.

Dopo la messa online del mio sito web e i primi lavori da libera professionista, sono stata travolta da più richieste in contemporanea per progetti più impegnativi. La tentazione all’inizio era quella di scappare rinunciando a tutte le proposte perché avevo paura di non riuscire a gestire da sola la mole di lavoro e il tempo.

Così ho iniziato a collaborare con Marco, un mio amico web designer che come dico sempre è diventato il mio ​partner in crime per quel che riguarda i progetti di web design e brand identity. La sua professionalità e la sua calma sono la mia àncora in situazioni di stress per gli eccessivi carichi di lavoro. I momenti difficili non ci fanno più paura, semplicemente li attraversiamo, insieme.

Quali sono i vantaggi e i momenti belli della vita da freelance? Quali i rischi e la parte spinosa?

Juice: ​Francesca ed io ne abbiamo parlato in una puntata di The Freelance Show ed è stato interessante vedere come i lati positivi e negativi siano soggettivi ma allo stesso tempo presentino molti punti d’incontro.

Per quanto mi riguarda la parte più bella in assoluto del lavoro da freelance è la libertà: di orari, di scelta, di gestione della vita lavorativa e privata. Posso decidere a che ora svegliarmi la mattina, se prendermi un giorno di pausa durante la settimana, se lavorare in studio o con vista mare, se accettare o meno un progetto. In questo lavoro la fatica certe volte è insostenibile, ma quando si raggiunge un traguardo si prova una sensazione di gioia esplosiva.

La parte spinosa, nella mia esperienza, riguarda la gestione finanziaria, che soprattutto all’inizio è stata durissima. Penso che la pressione fiscale e la gestione autonoma della contabilità possano davvero scoraggiare un freelance all’inizio della sua carriera. Bisogna tenere i denti stretti e soprattutto affidarsi ad un commercialista che conosca bene l’ambito lavorativo.

Francesca: ​Come diceva Giulia A. abbiamo dedicato un video della serie The Freelance Show a questo tema, e come lei anche per me il lato positivo numero uno è la libertà: di scegliere con chi lavorare, quando e per quanto tempo farlo, dove accendere il computer.

Credo che per i freelance seguire tutte gli aspetti della propria attività sia un privilegio senza eguali: certo, a volte si impazzisce per stare dietro a tutto, ma la soddisfazione di vedere i progetti prendere forma è impagabile.

Il rischio maggiore per chi decide di buttarsi e aprire partita iva è quello di sfracellarsi al suolo senza aver nemmeno capito cosa è successo. Spesso si inizia - e l’ho fatto io per prima - senza aver idea dell’impegno che significa portare avanti un’attività autonoma e se ne viene sopraffatti. Se da un lato è molto bello poter gestire tutti gli aspetti dell’essere freelance, è anche un grande impegno che a lungo può sfiancare. Che però con un po’ di pratica e di determinazione si riesce a imparare a gestire.

Giulia:​ I vantaggi della vita da freelance per me sono davvero tanti. A distanza di un anno da quando mi sono messa in proprio, credo di non averli ancora scoperti tutti e questa cosa mi entusiasma un sacco.

Tra le prime cose belle che mi vengono in mente: la gestione del tempo, la possibilità di lavorare in qualsiasi posto (purché ci sia una buona connessione internet!), la libertà di scegliere con chi lavorare e l’occasione di incontrare - sul web e non solo - una rete di professionisti con cui confrontarsi e maturare esperienze.

Tutto ciò mi da una forza pazzesca ma come direbbe Luke SkyWalker il problema è che ogni aspetto positivo ha anche un lato oscuro! Gestire il proprio tempo, essere il capo di se stessi può essere difficile perché la tentazione di staccare o rimandare è dietro l’angolo proprio come le scadenze che si avvicinano sempre più.

Potendo lavorare ovunque si finisce per non staccare mai e accendere il pc anche in vacanza. Soprattutto all’inizio, in preda all’ansia di fatturare, si fa fatica a rispettarsi scegliendo con chi lavorare e spesso si finisce con l’accettare anche lavori che non ti piacciono. Come dire, la forza sta nell'equilibrio tra i due lati della stessa medaglia, no?!

Quali consigli daresti ai colleghi freelance?

Juice:​ Quel “denti stretti” di prima è sicuramente un consiglio che mi sento di dare spesso. Anche quando vi sembra di scalare l’Everest con addosso un paio di pantofole a coniglietto, ricordatevi che avete a disposizione uno strumento che non tutti hanno: la creatività.

Il freelance, di natura, è creativo, nel senso che ha quasi sempre la capacità di inventarsi e reinventarsi per crescere. La creatività vi porta in cima, vi consente di trasformare la realtà che vi circonda, di riprendere fiato, di inventare sempre nuove soluzioni e mantenere viva la curiosità. In pratica, non scoraggiatevi mai se credete di poter arrivare in vetta (e se lo volete, potete farcela).

Trasformate le pantofole in un paio di ramponi e tenete duro. Ad ogni pausa la vista sarà sempre più bella. P.s. portatevi dietro il commercialista.

Francesca: ​Siamo tutti sulla stessa barca, basta guardare attentamente per rendersene conto.

Spesso sui social si tende a condividere i successi e le cose positive, ma questo non significa che tutti abbiamo giornate no, drammi famigliari, problemi di salute, casini sul lavoro.

Trovatevi qualche collega che vi capisca, con il quale confrontarvi e sfogarvi, vi sentirete meno soli. Datevi tempo: Rome wasn’t built in a day, e così anche un’attività freelance. Non abbiate paura di dire la vostra, di chiedere più soldi o condizioni migliori.

Non smettete di credere in voi stessi: provateci, se non andrà potrete sempre tentare un’altra strada. Ce la potete fare! <3 

Giulia: ​Il mio consiglio è quello di guardare sempre oltre. Oltre quello che vedete in quel preciso istante che in momenti di difficoltà sembra destinato ad essere eterno. Oltre le aspettative, oltre le illusioni e le delusioni. Sforzatevi di guardare più lontano delle vostre paure, perché oltre tutto e tutti c’è dove volete andare.

Il cammino potrà essere ventoso, tortuoso, pericoloso, scosceso ma il panorama che si spalancherà alla vostra vista sarà unico. Tutte le difficoltà si superano, attraversandole.

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