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Intervista a Cristina e Federico di Playdesign

Questa settimana abbiamo il piacere di presentarvi Federico e Cristina, creatori di <a rel=""nofollow"" href="https://www.playdesign.it">Playdesign, un'agenzia che si occupa di design del prodotto e di comunicazione visiva.

La passione per il design, l'amore per le strade nuove, la creatività, la curiosità e l'attenzione per le potenzialità nascoste delle realtà imprenditoriali più diverse unisce la coppia di utenti del nostro programma di fatturazione.

1) Diteci qualcosa di voi. Cosa avete studiato? Che vi piace fare e quali sono le vostre passioni?

Siamo nati e cresciuti nello stesso, piccolo, paese in provincia di Sondrio, ci conosciamo da sempre. Ci incontravamo spesso in palestra, dove Cristina si allenava in una squadra di pallavolo e Federico di calcio a 5. La nostra amicizia inizia dopo, quando iniziamo a frequentare la stessa compagnia di amici.

Dopo un diploma ottenuto al liceo scientifico, Cristina si trasferisce a Milano nel 1997, dove studia Disegno Industriale al Politecnico di Milano, mentre Federico lavora presso la falegnameria di famiglia dopo aver conseguito il diploma di Ebanista Mobiliere.

Chiacchierando, Federico si interessa sempre più al mondo del design, tanto da iscriversi anche lui alla stessa Facoltà, dove Cristina si laurea nel 2003 e tre anni dopo è co-relatore di tesi di Federico. Quella è la prima vera occasione che ci fa rendere conto di avere abilità e propensioni davvero complementari.

Cristina ama la musica, canta in un coro polifonico e ama coccolare la sua gatta. Federico è appassionato di buona cucina, sport di ogni genere e non si perde una partita della sua squadra del cuore.

2) Di cosa vi occupate? In cosa consiste il vostro lavoro e qual è la parte che preferite?

Il nostro percorso professionale inizia come designer di prodotto: progettiamo casalinghi, complementi d'arredo, gadget, giocattoli, prodotti di tecnologia, accessori e prodotti di food design.

Con il passare degli anni ci siamo appassionati e formati per occuparci anche di comunicazione visiva: progettiamo marchi, sistemi di identità visiva, adv, cataloghi, brochure, materiali POP, interfacce grafiche, packaging.

Ci occupiamo anche di espositori e allestimenti: progettiamo espositori temporanei e durevoli, da banco e da terra, soluzioni espositive per vetrine, negozi e fiere.

Cristina è l’anima creativa dello studio, la sua predilezione è per le fasi iniziali di un processo creativo. Le piace affrontare ogni progetto guardandolo sia dal punto di vista del committente, sia vestendo i panni del fruitore finale, per avere una visione completa e tuffarsi nella fase creativa senza lasciare nulla al caso.

Federico è la parte più razionale del team, ama trovare soluzioni pratiche e tecniche per risolvere ogni progetto.

Elenco attività Playdesign per intervista per Debitoor programma di fatturazione

3) Come e quando è nata l’idea di creare Playdesign?

Parallelamente alle prime esperienze lavorative in studi di design milanesi, abbiamo sentito la necessità di costruire qualcosa di nostro, che ci consentisse di metterci in gioco in prima persona e di dare voce al nostro modo di intendere e vivere il design.

A fine 2006 abbiamo realizzato i nostri primi progetti e ottenuto le prime soddisfazioni personali. Dopo 11 anni di attività possiamo dire che quel pensiero acerbo e forse azzardato di due giovani testardi e amanti del design si è rivelata una buona intuizione!

4) Qual è lo scopo e la filosofia di Playdesign?

Siamo convinti che ogni azienda, ogni attività, ogni realtà abbia un potenziale, dei punti di forza, che spesso non riesce a esprimere al meglio.

Il nostro obiettivo è quello di individuare queste caratteristiche inespresse e trasformarle in effettività, attraverso un processo fatto di scambi, fiducia reciproca, confronto, condivisione, ascolto e collaborazione.

Alla fine di questo percorso, siamo pronti per tramutare questo potenziale riscoperto in soluzioni di progetto, siano esse prodotti, marchi, campagne, packaging o altro. Ogni progetto è una storia e ha una sua storia.

Progetti comunicazione visiva per catalogo e logo di Playdesign su blog di Debitoor, programma di fatturazione

Crediamo, inoltre, che un designer debba essere amante, ricercatore e promotore della bellezza, intesa non solo come canone estetico di armonia e proporzione, ma anche come valore etico e spirituale.

La nostra filosofia si riassume in dieci punti cardine, da cui ci facciamo guidare ogni giorno:

  1. Circondarsi di bellezza e contemplarla raffina i sensi e nobilita l’ambiente.
  2. Essere sinceri e autentici genera relazioni sane e idee forti.
  3. Avere più domande che risposte significa fare un passo avanti ogni giorno.
  4. Studiare il passato, osservare il presente e allungare lo sguardo verso il futuro è la miglior palestra.
  5. Trasmettere sapere e condividere conoscenza crea terreno fertile per generare valore.
  6. Osservare le cose da un punto di vista diverso trasforma i problemi in opportunità.
  7. Liberare la mente da schemi rigidi mette le ali alle proprie idee.
  8. Credere nelle persone fa del lavoro una bella avventura.
  9. Non smettere mai di imparare fa crescere anche la qualità del lavoro.
  10. Avere fiducia nei propri sogni è la buona abitudine di cui ci nutriamo.

5) Quali tipi di aziende si rivolgono a voi?

Le realtà curiose, attente, illuminate e appassionate.

Queste sono le caratteristiche che cerchiamo nei nostri interlocutori e che negli anni abbiamo riscontrato in un gruppo bancario nazionale così come in una pasticceria locale, in una nota azienda milanese di taccuini così come in una poco conosciuta falegnameria della Valchiavenna; in uno dei maggiori produttori di caffè italiano così come in un piccolo studio di logopedia a 50 metri da noi.

Progetto pubblicità per pasticceria di Playdesign su blog di Debitoor, programma di fatturazione

Noi accogliamo ogni sfida che ci viene proposta e cerchiamo di dare il meglio per coloro che ci scelgono come partner nel loro percorso di crescita, calandoci completamente nella loro realtà e cercando di instaurare rapporti duraturi e di fiducia reciproca.

6) Come organizzate e sviluppate i vostri progetti?

Ci piace raccontare il nostro modo di pensare e lavorare così:

  • Vi ascoltiamo. È il primo passo per conoscervi.
  • Ci mettiamo nei vostri panni, per fare nostre le vostre esigenze.
  • Condividiamo gli obiettivi da raggiungere e gettiamo le basi del progetto, insieme.
  • Elaboriamo, analizziamo, facciamo ricerca e attiviamo un processo creativo.
  • Generiamo idee e proviamo a distruggerle. È il nostro test di qualità.
  • Diamo forma alle idee e le presentiamo.
  • In tutto questo non smettiamo mai di imparare.

Progetto comunicazione visiva di Playdesign su blog di Debitoor, programma di fatturazione

7) Quanto e perché sono importanti la comunicazione visiva e il design di prodotto?

Il design di prodotto è il nostro primo amore (lavorativamente parlando): è ciò che ci ha fatto battere il cuore, che ci ha fatto perdere ore di sonno e che ci ha dato grandi soddisfazioni... È ciò che ci ha spinto a intraprendere la strada lavorativa che stiamo percorrendo ora.

Lavorare con e sugli oggetti è un’attività molto concreta, fatta di meccanismi, stampi, tridimensionalità, materiali, volumi,... c’è una componente fisica e materica che ci fa sentire un po’ scultori, un po’ artigiani, un po’ ingegneri, un po’ inventori e un po’ anche bambini.

La comunicazione visiva è una passione più recente, nata nel percorso di crescita professionale di questi ultimi dieci anni.

È un ambito progettuale fondamentale perché permette di entrare in contatto emotivo con le persone, ha dei risvolti psicologici assolutamente affascinanti, ci dà modo di raccontare storie, suscitare emozioni e ci consente inoltre di sperimentare e percorrere strade originali e insolite.

Progetto Moleskine di Playdesign su blog di Debitoor, programma di fatturazione

8) Prima di diventare lavoratori autonomi siete stati entrambi impiegati in altre aziende. Come avete vissuto questa scelta? Cosa vi piace del vostro nuovo lavoro? C’è qualcosa che vi manca o cambiereste?

Cristina ha avuto la possibilità di formarsi in piccoli studi di progettazione che le hanno dato sin da subito un’idea ben precisa di ciò che volesse dire fare il libero professionista in questo campo: occuparsi non solo di ideazione e progettazione, ma anche di costruzione di rapporti professionali (con clienti, fornitori, collaboratori), gestione dello studio, gestione fiscale, …

L’avventura di Playdesign ha aumentato le responsabilità e le preoccupazioni, ma sicuramente anche le soddisfazioni e il piacere di fare questo lavoro.

Federico, dopo essersi fatto le ossa in alcuni studi di design milanesi, ha avuto una parentesi di 5 anni (come designer prima e come responsabile poi) nell’area di design e comunicazione di Moleskine.

La scelta di tornare a fare il libero professionista in Playdesign è legata alla necessità di tornare a vivere quelle emozioni che si possono provare solo quando si è padroni fino in fondo del proprio destino e delle proprie azioni.

Della nuova esperienza ama gli stimoli, le persone con cui ha a che fare e la possibilità di essere se stesso, sempre.

Non gli manca niente del passato in azienda, a parte alcune persone e l’aria condizionata in ufficio!

9) Quali sono le difficoltà, i rischi e le sfide che avete incontrato? Come le avete superate?

Sicuramente, soprattutto nei primi anni di attività, la diffidenza di alcuni clienti dettata dalla giovane età e dall’inesperienza è stata la difficoltà maggiore, insieme alla elevata concorrenza nel settore, soprattutto in una città ricca di alternative come Milano.

Nell’ultimo periodo, dopo il trasferimento dello studio in Valchiavenna, la difficoltà maggiore è quella di far percepire qual è il valore aggiunto che la nostra professionalità offre: il nostro lavoro è poco conosciuto in queste zone.

Consapevolezza dei nostri mezzi, massimo impegno, grande disponibilità e, soprattutto, continuare ad amare quello che facciamo sono la nostra attrezzatura che ci consente di superare ogni momento di difficoltà.

10) C’è stato un progetto che vi ha coinvolto più degli altri? Avete un episodio particolarmente significativo della vostra carriera che volete condividere con noi?

Non abbiamo un progetto preferito… sarebbe come chiedere a una mamma se preferisce un figlio all’altro. Ogni progetto è una storia a sé ed è sempre appassionante. Curiosa è stata la gestazione della nostra autoproduzione di tazzine da caffè “Attacca Bottone”.

Apparentemente un oggetto semplice, abbiamo impiegato più di un anno per trovare il partner giusto per realizzarlo. Dopo aver setacciato gran parte d’Italia e aver scomodato un’amica in Germania per risolvere una presunta difficoltà di produzione (i buchi presenti sul corpo della tazzina per potervi cucire i bottoni), eravamo ormai vicini all’idea di abbandonare il progetto.

Chiacchierando un giorno con un’amica per le vie di Milano, ci parla di un laboratorio di ceramica proprio a Milano che collabora con designer e aziende di design. Noi eravamo andati a cercare la soluzione lontano quando invece era lì, sotto i nostri occhi. E tazzina fu.

Tazzina attaccabottone di Playdesign per intervista con Debitoor programma di fatturazione

11) Quali pensate che siano gli elementi più importanti per gestire un’attività?

5 semplici cose (in ordine sparso, non di importanza):

  1. Fiducia nei propri mezzi.
  2. Forza di volontà.
  3. Professionalità.
  4. Disponibilità.
  5. Onestà.

12) Se ti trovassi ora a dover avviare la tua attività che suggerimento ti daresti con il senno di poi e l’esperienza accumulata in questi anni?

5 semplici cose (in ordine sparso, non di importanza):

  1. Credi in te stesso e in ciò che fai.
  2. Sii consapevole di ciò che fai, ma ascolta più il tuo cuore e meno la tua mente.
  3. Non smettere mai di imparare.
  4. Quando si verificano gli imprevisti fatti trovare pronto a ricalcolare il percorso verso i tuoi obiettivi.
  5. Ama il tuo lavoro e proteggilo da chi lo banalizza, lo sminuisce o addirittura lo mortifica senza cognizione di causa.

13) Quali sono i vostri piani per il futuro?

Negli ultimi 18 mesi abbiamo cambiato città, lasciato un lavoro a tempo indeterminato (Federico), abitudini e orizzonti: stiamo ridisegnando la nostra vita privata e il nostro lavoro, arricchendolo di giorno in giorno con nuovi dettagli, nuovi collaboratori, nuovi clienti e nuove esperienze.

Il nostro piano principale per il futuro è continuare a essere felici!

14) Come hai trovato Debitoor? Cosa ti piace e come ti aiuta nel tuo lavoro?

Abbiamo trovato Debitoor per caso, navigando sullo smartphone, a bordo piscina sotto un ombrellone un paio di anni fa. Sentivamo la necessità di avere uno strumento che ci supportasse nel tenere ordinata la nostra contabilità e fosse una memoria storica dei nostri lavori.

In Debitoor abbiamo trovato il miglior rapporto qualità-prezzo e una grande facilità di gestione. Il funzionamento è intuitivo, la possibilità di gestire e consultare tutti i dati inseriti anche tramite App rende questo database indispensabile.

Molto utile anche la funzione “Rapporti”, che ci consente di tenere sott’occhio le spese e di farci un’idea delle uscite fiscali che dovremo sostenere nell’anno.

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