Il 7 luglio a Palazzo Caracciolo, Napoli si è svolto il TechnologyBIZ, un evento che da 7 anni riunisce e attira aziende, istituzioni, centri di ricerca , associazioni, professionisti e tutti coloro che siano interessati ai temi di tecnologia e innovazione.
In questa occasione vengono organizzate diverse attività volte alla promozione e allo scambio di idee innovative: dalla possibilità di fare networking nell'area centrale chiamata Agorà alla partecipazione a dei seminari su degli argomenti più specifici e un confronto mirato sulle problematiche e i dubbi dei partecipanti.
Dei tanti eventi disponibili, abbiamo deciso di partecipare ad un incontro focalizzato sulla figura dei Business Angel e del ruolo nello sviluppo delle start up organizzato da EBAN, European Trade Association for Business Angels.
Quando entra in scena il Business Angel?
Nei mesi passati abbiamo già parlato di Business Angels come investitori informali che al pari dei Venture Capital (e diversamente dalle banche) investono nel patrimonio netto delle aziende acquisendo dei diritti di proprietà in base alla contribuzione versata e un peso nelle decisioni e la gestione delle operazioni.
Nello sviluppo di un'attività il capitale da investire gioca certamente un ruolo molto importante e l'aumentare di fondi può essere una necessità indotta da diversi fattori.
All'inizio di un'attività si ricorre molto spesso all'autofinanziamento ovvero all'utilizzo delle risorse in proprio possesso.
Quando queste si esauriscono, si ricorre spesso al circolo più vicino e accessibile, quelli che in inglese vengono chiamati FFF (family, friends and fools) ovvero i familiari, gli amici e i pazzi (che vengono colpiti dall'idea e decidono di sostenerla economicamente).
Tuttavia, il prestito di capitale richiede la rinuncia al totale potere di gestione e decisionale, parte del quale viene ceduto ai nuovi stakeholder.
Con il crescere delle necessità di capitale, tuttavia, si aprono essenzialmente due strade: il ricorso a prestiti bancari o quello di un Business Angel o Venture Capital (con le opportune differenze del caso).
Se, tuttavia, non hai esistono garanzie da poter presentare agli istituti finanziari non rimangono molte scelte.
Come catturare l'attenzione di un Business Angel?
I Business Angels si concentrano principalmente su 3 punti per scegliere l'azienda in cui investire:
- la connessione con gli amministratori dell'attività. Questo punto è importante perchè, per riuscire a massimizzare i risultati è necessario ridurre eventuali conflitti e che gli imprenditori si facciano guidare e che abbiano delle buone conoscenze e competenze.
- la possibilità di rivendere il proprio investimento. I Business Angels mirano a stare nell'impresa solo per il periodo di tempo necessario per accrescere il valore dei proprio investimento e passare al prossimo. Per questo è importante che le opzioni di uscita siano ben chiare.
- il potenziale dei guadagni. Bisogna dimostrare che l'attività abbia un presente e un futuro mostrando che c'è richiesta per il bene o servizio fornito e c'è possibilità di espansione e crescita nel mercato in futuro.
A questo fine è importante costruire il business plan intorno a queste informazioni per sottolineare i punti di forza e le prospettive di sviluppo ed essere molto concreti e pratici durante il pitch di presentazione davanti agli investitori.
Come relazionarsi con un Business Angel?
Prima di tutto è necessario dire che un Business Angel non è la soluzione ad una mancanza di fondi e non è un modo per tenere in vita le operazioni dell'azienda.
Bisogna infatti dimostrare che il business model funziona e l'azienda è in grado di operare e guadagnare.
Inoltre, è consigliabile avviare i contatti con eventuali Business Angel molto prima di avere l'urgenza e la necessità di capitale.
Infine, poichè ogni investitore ha delle preferenze può essere utile capire quali siano i punti favoriti da ognuno e guardarsi bene intorno.