Quando senti la parola "fattura" a cosa pensi? Probabilmente il primo pensiero va a un foglio di carta su cui vengono riportati i dati relativi a vendite e acquisti, inclusi i dati di acquirente e venditore.
Se hai usato un programma per fattura elettronica a questo scopo, hai probabilmente inviato le fatture in un formato digitale pdf via email ai tuoi clienti senza doverti recare alla posta.
Finora, queste alternative di fatturazione erano accettate dall'Agenzia delle Entrate e considerate dello stesso valore ai fini fiscale.
Cosa cambia dal 1 gennaio 2019?
Tuttavia, con la nuova Legge di Bilancio 2018 l'obbligo di emissione di fattura elettronica, già effettivo dal 2014 per le operazioni con la Pubblica Amministrazione, viene estesa anche alle transazioni B2B (con altri titolari di partita IVA) e B2C (consumatori finali).
Gli unici contribuenti esentati da questo obbligo sono gli aderenti al regime agevolato dei vecchi minimi, il regime forfettario e i piccoli produttori agricoli.
Questo significa che, a partire dal 1 gennaio 2019, le fatture verranno accettate unicamente se nel formato XML e inviate dal Sistema di Interscambio, SdI.
Le fatture con formato o modalità di invio diverse non verranno accettate e, ai fini fiscali, la fattura verrà considerata come non emessa e il prestatore soggetto a tutte le sanzioni previste nel caso di mancata fatturazione di entrate.
Vuoi leggere maggiori informazioni riguardo alla fatturazione elettronica? Ti consiglio la guida Introduzione alla fatturazione elettronica in 5 punti.
Quando puoi inviare una fattura cartacea o digitale?
Come detto sopra, la nuova procedura di fatturazione avrà come fulcro il SdI ch funzionerà da centro smistamento o postino che controlla le fatture ricevute e, se l'analisi ha un esito positivo, provvede a recapitarle ai destinatari.
Il SdI provvede a inviarti dei messaggi per comunicarti l'esito della procedura. Nel caso in cui ci siano degli errori, ti verrà fornito il codice di errore e una breve spiegazione di cosa è andato storto, così che devi correggere la fattura e poi reinviarla.
Per maggiori informazioni sugli errori riportati dal SdI, ti consiglio di leggere la guida [Come interpretare i messaggi del SdI per la fatturazione elettronica]/https://sumup.it/fatture/essenziali-di-fatturazione/come-interpretare-messaggi-sdi-fatturazione-elettronica).
Supponiamo ora che la tua fattura abbia superato i controlli del SdI ma che il SdI non possa recapitare la fattura al destinatario perchè, ad esempio, questi è un privato (e quindi non ha un indirizzo PEC o Codice Destinatario), oppure il canale telematico impostato per la ricezione delle fatture elettroniche non è attivo o ancora la posta PEC è piena.
In questo caso, il SdI ti invia una ricevuta di impossibilità di consegna e sei tenuto a inviare la fattura in formato cartaceo o digitale e avvisare il destinatario che la fattura elettronica originale è disponibile nella sezione Dati rilevanti ai fini IVA sotto Consultazione sulla piattaforma Fatture e Corrispettivi messa a disposizione dall'Agenzia delle Entrate.
In questo caso la fattura si considera emessa per il fornitore ma non per il cliente per cui diventerà rilevante, ai fini della detrazione, solo quando la fattura elettronica originale viene visualizzata nell'apposito portale.
Attenzione: Neppure in questo caso, quindi, la fattura cartacea o digitale sostituiscono quella elettronica ai fini fiscali. L'emissione di una fattura cartacea o digitale ha un puro valore informativo ed è subordinata all'emissione della fattura elettronica.
La procedura per la fattura PA, ovvero verso la Pubblica Amministrazione, rimane più complessa e segue un iter un pò diverso da quello descritto sopra.
Come prepararti alla fatturazione elettronica?
La fatturazione elettronica è probabilmente un nuovo mondo, tutto da scoprire per molti titolari di partita IVA.
Per aiutarti quanto più possibile nella transizione e offrirti un valido aiuto abbiamo creato la guida Come prepararsi alla fatturazione elettronica che fornisce informazioi pratiche su come avere tutto ciò che serve entro il 1 gennaio.