La nuova legge di Stabilità 2017 contiene delle buone novità per i professionisti e le PMI.
Vengono confermati molti degli incentivi e le agevolazioni introdotte dalla Legge di Stabilità 2016 e viene diminuita l'aliquota di IRES e il contributo di partecipazione alla Gestione Separata INPS ma viene introdotta la IRI.
Leggi sotto per scoprirne tutti i punti.
1. Riduzione delle aliquote di IRES e INPS, introduzione dell'IRI
L'IRES ovvero l'imposta sul reddito delle società scende dal 24% del reddito piuttosto che il 27,5%.
Anche il contributo INPS diminuisce e diventa pari al 25% ponendo i professionisti quasi sullo stesso livello di artigiani e commercianti.
In compenso, però, viene introdotta l'IRI (Imposta sul reddito di impresa) che con una percentuale del 24% sostituisce il precedente sistema IRPEF degli scaglioni e mira a equiparare la contribuzione fiscale di imprese individuali e società di persone a quelle di capitali. Resta opzionale per gli imprenditori individuali, le società in nome collettivo e quelle in accomandita semplice.
2. Ancora agevolazioni e semplificazioni per le startup
Il Governo continua a sostenere gli investimenti sui beni strumentali permettendo anche quest'anno di usufruire del super ammortamento pari al 140% del valore dei beni.
Viene inoltre introdotto un ulteriore ammortamento del 250% per l'acquisto di beni altamente tecnologici che possano quindi aiutare le aziende beneficiarie a progredire nel campo della tecnologia e informatizzazione.
Infine vengono prorogati i favorevoli trattamenti fiscali per start up e PMI innovative e le procedure di creazione più semplici e meno onerose.
3. Principio di cassa per il regime semplificato
Ora anche gli imprenditori individuali e le società di persone in regime semplificato possono optare per il regime di cassa per determinare il reddito.
La base imponibile delle imposte viene dunque calcolata sottraendo ai guadagni effettivamente realizzati i costi già pagati nel periodo considerato.
4. Esenzioni per gli imprenditori agricoli
Per il periodo tra il 2017 e il 2019 gli agricoltori non sono tenuti a pagare l'IRPEF sui redditi percepiti.
Inoltre, tutti gli agricoltori di età inferiori ai 40 anni che si iscrivono nell'anno 2017 alla cassa di previdenza o coloro che si sono iscritti nel 2016 e risidono i aree svantaggiate o montuose sono esonerati dal pagamento dei contributi per 3 anni.