Tra le novità introdotte dai recenti cambiamenti fiscali, uno interessa i professionisti che lavorano con la PA e altri organi o aziende controllate da questa entità o quotate in borsa.
Nello specifico, la fatturazione di tutti questi titolari di partita IVA è soggetta all'applicazione dello split payment.
Rimangono ancora esclusi da questo meccanismo i contribuenti del regime forfettario e di altri regimi speciali IVA.
Come funziona lo split payment?
Questa speciale forma di liquidazione IVA, introdotta con la Legge di stabilità del 2015, prevede che sia il committente a pagare l'IVA relativa alla transazione direttamente all'Erario senza trasferirla al fornitore con l'onere di contribuirla.
Come abbiamo discusso anche in un precedente articolo, questo implica anche l'assenza di un anticipo IVA che precedentemente veniva usato come liquidità a breve termine.
Split payment nel modello di fattura
Parlando in termini pratici, se emetti fattura con split payment devi indicare l'importo in fattura e indicare che questo meccanismo viene applicato.
Le fatture così emesse vengono incluse nelle vendite ma non nella liquidazione periodica poichè è dovere della PA versare l'IVA entro il 16 del mese successivo all'avvenuta transazione.
Da quando applicare lo split payment alle fatture dei professionisti?
Questa modifica è entrata in vigore pochi giorni fa, il 1 luglio e si applica a tutti i documenti emessi a partire da questa data senza alcun effetto retroattivo.
Questo significa che tutte le fatture emesse in una data antecedente seguono il regime ordinario con il pagamento dell'IVA dovuta dalla PA al fornitore che a sua volta la paga all'Erario tramite F24.
Svantaggi dello split payment per i professionisti
Nonostante l'introduzione dello split payment abbia registrato un miglioramento nella lotta contro l'evasione fiscale, i professionisti e le associazioni di categoria si dicono preoccupate per la penalizzazione di questa misura sui guadagni dei professionisti.
I professionisti, infatti, già applicano una ritenuta d'acconto pari al 20% dell'imponibile che viene sottratta dal totale pagato dal cliente per essere contribuita come anticipo sulle imposte direttamente dal cliente.
Con l'applicazione dello split payment alla fatturazione dei professionisti, questi al pari delle altre aziende fornitrici interessate da questo provvedimento, perdono accesso ad un credito di breve termine e hanno a disposizione un importo netto di molto inferiore al totale.