I freelance sono una delle categorie più presenti e più attive tra i nostri clienti. In italia infatti il mondo dei freelance sta esplodendo sia nel settore delle professioni classiche come commercialisti, architetti e avvocati, sia nei nuovi settori di digital marketing, social media manager e consulenza digitale.
Noi di Debitoor, programma di fatturazione, abbiamo deciso di aiutare tutti quelli che vogliono lanciarsi nel mondo dei liberi professionisti e mettersi in gioco.
In questo articolo copriremo le conoscenze base che ti aiuteranno a procedere nella direzione giusta e a non prendere decisioni troppo affrettate, evitando alcuni errori che potrebbero costarti caro (l’Agenzia delle Entrate non fa sconti a nessuno!).
Chi sono i freelance
I freelance, o liberi professionisti in italiano, offrono servizi principalmente intellettuali per terzi e spesso fanno parte di un albo professionale come commercialisti, avvocati etc.. ma possono anche essere più centrati sulla strategia e sulla tecnologia come i consulenti di marketing, web e IT.
In passato abbiamo intervistato cinque consulenti italiani che ci hanno spiegato la situazione italiana attuale nel loro settore, la loro esperienza e come diventare consulenti in Italia.
Come già detto sopra è un mercato in espansione che presenta molte possibilità. Andiamo a vedere come entrarci!
Freelancer senza partita IVA
Entrare nel mondo della consulenza è molto favorevole a livello legislativo per l’esistenza della prestazione occasionale.
Questo “regime” ti permette di lavorare senza partita IVA finchè si rispettano i requisiti:
- Bisogna avere un rapporto non continuativo, e non coordinato con il cliente,
- Non ci si può promuovere attivamente tramite sito internet.
Questo significa che non si può lavorare più volte o per un lungo periodo con lo stesso cliente senza infrangere questi requisiti.
I freelancer quindi, soprattutto quando si parla di consulenza, possono iniziare con piccoli progetti e consulenze prestate nella loro rete di contatti senza dover aprire la partita IVA, un ottimo modo per testare le proprie capacità e la richiesta del mercato senza investire troppo.
Dovrai comunque emettere fattura e pagare le imposte per lavorare in maniera legale.
Freelance, aprire la partita IVA
Hai fatto delle prestazioni occasionali e hai trovato 2 o 3 clienti che sono interessati a lavorare con te sul lungo termine?
È giunto il momento di aprire la partita IVA!
Le pratiche per aprire partita IVA spesso si fanno collaborando col commercialista. Il metodo più veloce ed efficiente per compilare la modulistica e comunicare la volontà di aprire un’attività, è la Comunicazione Unica.
Tramite questa comunicazione all’AdE si dovrà:
- Scegliere un codice Ateco,
- Scegliere il regime fiscale adeguato
- Iscriversi al registro delle imprese
- Registrarsi all’INPS
Fare questa procedura non costa niente ma è sempre bene farsi assistere da un commercialista a meno che non si abbia una conoscenza approfondita dei vari passi e delle varie possibilità.
Freelance, scegliere il regime contabile
Quando apri la partita IVA il regime contabile migliore è quasi sempre il regime forfettario.
Questo regime fatto apposta per chi ha appena iniziato ti permette di non pagare le varie imposte, tipo l’IVA, ma un’imposta sostitutiva del 5% per i primi 5 anni di attività. Inoltre con questo regime hai molte altre agevolazioni come l’esonero dall’utilizzo della fattura elettronica.
Una volta superati i limite di guadagni o spese del regime forfettario, si passerà al regime ordinario nel quale decadono tutte le agevolazioni e si applicano le varie imposte ed i vari obblighi fiscali, ad esempio la fatturazione elettronica.
Freelance, farsi pagare in tempo
I freelance non hanno la stabilità economica data che può vantare un impiegato, per questo farsi pagare in orario ed in pieno è fondamentale.
Le prime volte non si sa quanto chiedere, si cede facilmente quando il cliente chiede sconti o dice che ritarda i pagamenti, ma ben preso si impara che farsi pagare secondo gli accordi è un diritto e un dovere.
Per queste ragioni una buona combinazione di contratto, preventivo, acconto e una fattura professionale a lavoro terminato diventano il tuo equipaggiamento principale.
Freelance e la fatturazione
Partiamo dal caso più comune, sei nel regime forfettario e devi emettere fattura. Niente di più semplice!
Freelance nel regime forfettario
Per emettere fattura nel regime forfettario ti basta inserire i dati essenziali su te che emetti fattura, sul cliente e sul servizio che presti. L’imposta sostitutiva sarà il 5% o 15% a seconda del tuo caso e l’esenzione che inserirai sarà “Regime Forfettario (art. 1 c. da 54 a 89, L. 190/2014)”.
Freelance nel regime ordinario
Nel caso in cui tu debba emettere fattura nel regime ordinario, dovrai emettere la fattura elettronica. Questa è caratterizzata dal formato XML, ha un codice destinatario e passa tramite il Sistema di Interscambio.
In questa fattura dovrai applicare le imposte come INPS e IVA. I liberi professionisti possono applicare la ritenuta d’acconto se fatturano ad un soggetto passivo IVA, addebitando così una parte delle imposte al cliente che dovrà pagarlo al posto di chi emette fattura.
Debitoor per freelance
Debitoor è un programma di fatturazione e contabilità facile ed intuitivo che ti permette di guadagnare tempo e semplificarti la vita.
Dato che costa poco, ti tiene in ordine la contabilità, ha l’assistenza inclusa e ti permette di emettere fatture con modelli dal design personalizzato e professionale per farti pagare più in fretta, utilizzare questo software è un investimento che si ripaga da solo in breve tempo.